Inseparabili
Claudia Madera
Qualcosa che spaventa! parte 4
Poco dopo (quarto segnale) ho deciso di partecipare ad una serata “Aperitivo a Tema” dal titolo dal titolo “Casticat, ridendo mores? Improvvisazione artistica e visione critica della realtà”.

Capirete che con un titolo del genere non potevo mancare, e poi uno dei protagonisti della serata sarebbe stato Antonio Vulpio, uno dei fondatori, nonché Direttore di Teatro a Molla, insomma la serata mi chiamava.

E così ho conosciuto Metro-polis, un’Associazione culturale Di Promozione Sociale la cui missione è: “…creare un ponte tra persone diverse ma non per questo distanti tra loro…”.

Queste serate di Metro-polis iniziano con un lauto aperitivo, in cui i volontari danno prova di grandi doti culinarie, per poi, rinfrancati, iniziare le attività della serata sotto la guida attenta di Laura Comitogianni, la Presidente, e di Rosalba, detta Alba, Granata, la Vice Presidente, il tutto nella accogliente cornice della Casa di Quartiere Stella.

Durante l’aperitivo capisci subito che niente è lasciato al caso, tutto è pensato in linea con la missione dell’associazione e io mi sento subito a casa. 

La serata prosegue in modo illuminante e gli ospiti danno immancabilmente prova di esercitare l’improvvisazione come stile di vita.

Ma la magia non è ancora finita, perché alla fine dell’intervista ospiti e astanti si mescolano, si confrontano, si scambiano i numeri di telefono, si salutano come vecchi amici, insomma: missione compiuta!

Tutto questo clima di promozione culturale attiva mi ha dato, in quella sera di maggio, il coraggio di avvicinarmi a Laura e parlarle del mio progetto.

Lei, con entusiasmo, mi ha chiesto di mandarle del materiale, e così ho fatto, esponendomi e scoprendo che ne valeva la pena.

Poco tempo dopo, Laura mi ha proposto una serata aperitivo con il mio “Inseparabili”.

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Non smetterò mai di ringraziarla per questa opportunità e per il calore e l’entusiasmo con cui mi hanno accolto.

Ed eccomi arrivata ad oggi, dove non smetto più di parlare del mio progetto. La cosa più stupefacente è che la mia vocina interiore, che mi ripeteva in continuazione che non valgo niente e che non scriverò mai nulla di buono, è rimasta finalmente senza parole, senza argomentazioni a sostegno della sua tesi.

Tutto grazie alla magia del teatro che fa diventare attori e spettatori un corpo e una mente unica. E così espormi ha iniziato d’un tratto a piacermi e se continuo così presto dovrò trovare un altro modo per onorare Eleanor.

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